Fronte casamattato

Ubicazione Il Forte S.Ignazio è un’originale opera di difesa costiera di epoca sabauda situata a 94 metri di quota s.l.m. sulla sommità dell’altura che sovrasta il quartiere di Sant’Elia, nota in antico con il nome di Monte della Murta. La presenza di svariate torri accerta che si trattava di una zona vulnerabile agli sbarchi, la quale a partire dal 1793 venne meglio presidiata al fine di controllare lo specchio d’acqua antistante, la piana di Gliuc ed il litorale del Poetto fino al Margine Rosso. Forte S. Ignazio

Il nome S.Ignazio identifica non una ma due distinte opere di fortificazione sorte nella stessa località. La prima, allestita da Nicolò Guiso nel gennaio 1793 per fronteggiare l’imminente attacco francese, era una modesta ridotta campale di forma quadrata, armata con 11 cannoni, in prevalenza di piccolo calibro, che entrarono in azione il 14 febbraio contrastando con efficacia l’azione delle navi di linea francesi che avevano attaccato le difese di Calamosca. L’intervento della ridotta impedì alle truppe del Cap. Fourget di occupare il Capo S.Elia, concorrendo in tal modo anche al fallimento dello sbarco nemico nel Golfo di Quartu. La costruzione del secondo forte fu disposta qualche mese dopo quel fatto d’armi, dalla Reale Amministrazione delle Torri. In questo caso era invece una robusta struttura in muratura, progettata nel mese di luglio del 1793 dal Carlo Vittorio Franco de Quatta, capitano del Reale Corpo degli ingegneri, al quale si dovevano le fortificazioni campali e permanenti realizzate sul finire del ‘700 nel Cagliaritano e nel territorio quartese.

Descrizione Il Forte S.Ignazio si presenta come un’ opera chiusa a pianta stellare simmetrica formata da una muraglia bastionata rafforzata sul lato di meridione da un corpo casamattato fornito di copertura a prova di bomba.                                                                                                                

Dimensioni :  

Superficie del forte mq. 2100
Superficie del ridotto mq.  300 
Perimetro del forte m.   235 
Sviluppo del fronte casamattato m.    95
Sviluppo della muraglia bastionata m.   140

 

 

 

 

 

 

 

Apparato difensivo : costituito da 36 cannoniere, ripartite in modo omogeneo (9 per lato) e poste allo stesso livello per sviluppare un maggiore volume di fuoco: 15 sono sistemate in casamatta e 21 “in barbetta”.                                                                              

Armamento  : 17 pezzi                                                                                                                              

4 cannoni di grosso calibro: 2 di bronzo da Calibro 64 Olandese (peso tonn. 3,458; lunghezza della bocca da fuoco m.3,30; peso palla kg.23,7; carica di lancio kg.7,9; gittata m. 4000, equivalente al 48 Libbre Piementesi) e 2 di ferro da 32 libbre ; 4 cannoni di calibro compreso fra 12 e 8 libbre;  9 cannoni di calibro compreso fra 6 e 4 libbre.

Munizionamento: 102 palle da 64 libbre e 520 degli altri calibri.

 

Iter dei lavori  - La costruzione del forte venne data in appalto il 14.9.1793 al capomastro cagliaritano Raimondo Taris e si sviluppò in tre fasi. Dapprima furono realizzati i lati di levante, settentrione e ponente della muraglia bastionata, completati nel giugno 1794 dagli impresari Gioacchino Marras e Girolamo Marcia subentrati a Raimondo Taris nel mese di aprile. I lavori del lato meridionale furono avviati ai primi di agosto del 1794 e conclusi nell’ultima decade di novembre dello stesso anno, comportando la costruzione del corpo casamattato fino all’altezza del parapetto della muraglia bastionata.  I lavori della parte superiore del ridotto cominciarono nel settembre 1795 ma la copertura  alla prova si limitò al corridoio di  collegamento e  alla casamatta di Ponente lasciando allo scoperto quella di Levante. Le opere murarie furono sospese nel gennaio 1798 quando restavano da realizzare la cucina, la cisterna e le latrine. I lavori di costruzione comportarono la messa in opera di mc. 2677 di muraglia ordinaria e di mc. 967 di muraglia “in canteria” per una spesa complessiva di Lire sarde 26038, 1 soldo e 10 denari.

Il Forte rimase operativo per soli tre anni poiché nel marzo del 1801 il vicerè Carlo Felice ne dispose il disarmo, temendo che cadendo in mani nemiche  le sue potenti artiglierie fossero impiegate contro Cagliari. L’armamento fu pertanto trasferito nel vicino Forte di Calamosca, fatta eccezione per i due cannoni olandesi che vennero trasportati in città e messi in postazione nella Batteria di S.Giacomo adiacente alla Darsena, dove erano ancora presenti nel 1808.